programma erasmus

Progetto erasmus; tutto ciò che ti serve sapere

Chi non ha mai sognato di fare un’esperienza all’estero?! Ma cos’è il progetto Erasmus e come funziona? 

Non è da tutti decidere di lasciare la propria confort zone e vivere un’esperienza di formazione fuori dall’Italia.
Attraverso questo articolo andremo quindi a capire e conoscere come funziona il progetto Erasmus e quella che è stata la mia esperienza.

Il mio primo giorno

Come funziona il progetto Erasmus

L’Erasmus è un programma di scambio culturale tra i vari Paesi Europei, in ambito universitario. 
Questo periodo di studio all’estero viene sovvenzionato dall’Unione Europea attraverso una borsa di studio grazie alla quale è possibile trascorrere da 3 a 12 mesi presso un’altra Università estera.
In pratica ogni Ateneo e ancora più precisamente ogni Facoltà crea delle collaborazioni con le Università estere in base alle affinità con i vari programmi di studio.

Uno studente per poter partecipare al programma Erasmus deve:

  • frequentare un corso di laurea triennale, magistrale o essere iscritto ad un dottorato di ricerca.
  • Candidarsi rispettando le date limite 

Dal momento che i posti per il programma sono molto limitati, ad avere la priorità sono gli studenti con una media alta e con un buon numero di esami sostenuti
Ad ogni modo per qualsiasi informazione circa le graduatorie e le modalità di selezione, ti consiglio di fare riferimento all’Ufficio Relazioni Internazionali presente nella tua Università.
Sarà infatti loro responsabilità pubblicare periodicamente i bandi per partecipare al progetto Erasmus sia sui loro siti, che nelle bacheche delle Facoltà.

Una volta che ti sarai candidat* per il progetto Erasmus e avrai superat* la prova scritta o orale in base alle modalità della tua Università, ti saràsarai stat* selezionat*, attraverso una prova scritta e/o orale, allo studente è garantita una borsa di mobilità, con un importo mensile che varia a seconda del paese di destinazione prescelto.

Grazie a questa mensilità ogni studente avrà la possibilità di coprire totalmente o in parte le proprie spese di vitto ed alloggio.  

Ovviamente prima di partire lo studente è tenuto a sviluppare un piano di studio relativo agli esami che intende sostenere all’estero.
Questo programma è chiamato Learning Agreement.

Questo accordo di studio tra studente, Università di appartenenza e Università ospitante, è un documento fondamentale, che certifica il riconoscimento in Italia degli esami che lo studente sosterrà durante l’Erasmus.
Questo documento è fondamentale per potersi laureare.

Nel Learning Agreement si dovranno indicare gli esami che si intende sostenere durante il periodo all’estero. Andranno indicati anche il relativo numero di CFU e gli esami dell’università d’origine che si intendono sostituire con quelli dell’università ospitante.

Una volta creato il piano di studi, lo studente dovrà ricevere l’approvazione dell’università ospitante e del Coordinatore Erasmus, che rimane il punto di riferimento per qualsiasi dubbio o domanda, insieme all’Ufficio Relazioni Internazionali della propria Università.

Alla fine del soggiorno l’Università ospitante rilascerà allo studente un documento, il Trascript of Records (ToR), che certifica il lavoro svolto, i crediti universitari e i voti ottenuti.

Oltre all’Erasmus ci sono anche altri programma di scambio;

  • Erasmus Mundi; è il programma di scambio che permette di svolgere un periodo di studi nei paesi Extra Europei;
  • Erasmus Trainsheep; questo programma permette di svolgere all’estero un’esperienza di tirocinio.
Il mio libretto universitario

La mia esperienza

Io ero al secondo anno del mio corso di laurea in Scienze della Nutrizione ad Urbino quando mi imbattei in una locandina appesa nella bacheca della mia facoltà.
“Programma di scambio, Erasmus”.
Fino a quel momento non avevo mai pensato di partire e vivere un’esperienza all’estero.
Non avevo neanche mai pensato di lasciare casa veramente. 

La mia vita mi andava bene così.
Eppure qualcosa scattò dentro di me quel giorno.
Non riuscivo a pensare ad altro.

E così, poco a poco, l’idea di prendere e lasciare tutto mi apparse la cosa migliore che potessi fare per me. 

Improvvisamente tutto iniziò a ruotare intorno a questo obiettivo; essere selezionata. 

Sentivo che era un progetto a me affine ma avevo bisogno di saperne di più. Continuavo a chiedermi come funzionasse il progetto Erasmus.
E così iniziai ad informarmi presso gli Uffici Relazioni Internazionali dell’Università per quanto riguarda le candidature, le tempistiche, i numeri di posti disponibili per il mio corso di studi etc.

Passai interi pomeriggi al computer a studiare, a cercare maggiori dettagli, a leggere le locandine e depliant che gli Uffici mi avevano dato.

Le possibilità per il mio corso di studio era abbastanza limitate.
C’èrano solamente 4 posti disponibili e potevo scegliere se fare richiesta per l'”Universidad Pablo de Olavide” a Siviglia o alla “Universidad de Murcia” a Murcia per l’appunto.

Una volta che scelsi Siviglia, compilai tutti i moduli per la richiesta e attesi.

Dal momento che i posti erano si limitati, ma anche il numero di richieste lo erano altrettanto, non ho dovuto sostenere nessun test e nessuna prova, fortunatamente!

Passò qualche mese dalla candidatura ma quando a Marzo del 2015 mi comunicarono che ero stata presa al progetto Erasmus e che a Settembre sarei potuta partire per Siviglia provai una gioia immensa.

La mia card universitaria

Ero davvero soddisfatta e fiera di me per aver preso questa decisione. Volevo mettermi alla prova, avevo voglia di provare un’esperienza nuova e scoprire un nuovo paese.

Mano a mano che i mesi passavano però oltre a tanta felicità arrivò anche tanta paura. 

Avevo paura di non essere all’altezza e di non riuscire a farcela. 
Avevo paura di aver fatto il passo più lungo della gamba.

Dopo tutto non mi ero mai allontanata da casa per un periodo prolungato;  fino ad allora avevo solo fatto delle piccole vacanze di 4/5 giorni all’estero.

Ma c’èra qualcosa dentro di me che continuava a dirmi che era quella la mia strada.

Dopo tutto nessuno mi aveva obbligata a fare domanda per l’Erasmus, l’avevo scelto io, un motivo doveva esserci.

E così partii con i miei leggerissimi 45 kg , (si vede che ancora non ero una vera viaggiatrice, ora parto solo con un backpack 😂) alla volta di Siviglia.

le mie immense valigie

E come sempre succede, tutte le ansie e le paure svanirono nel momento in cui arrivai a destinazione, tant’è che poi non volevo più tornarmene a casa.

Conobbi tantissime persone con le quali condivisi emozioni ed esperienze bellissime; dalle giornate in facoltà, alle feste fino ai viaggi. 

Il 10 settembre del 2015 la mia vita cambiò completamente, Siviglia mi rapì il cuore e io capii che volevo vivere nel mondo. 

Siviglia

Nonostante siano passati tanti anni da quell’esperienza porto tutt’ora nel cuore i momenti più belli e significativi di quei mesi passati a Siviglia; con la consapevolezza che non sarei la persona che sono se non avessi preso quella decisione di mollare tutto e partire.

Un pezzo del mio cuore è ancora lì, tra quelle strade.

I momenti che amavo di più

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